8 anni e 6 mesi di carcere, oltre all’interdizione dai pubblici uffici e da lavori con minori, è la pena inflitta a ciascuno dei due ragazzi riconosciuti colpevoli di gravi atti di bullismo, lo scorso 30 ottobre 2017 dal Tribunale di Torino.
La vittima sedicenne, all’epoca dei fatti, era un compagno di scuola. Per quasi due anni ha subito soprusi di ogni genere. È stato stuprato con un ombrello, costretto ad ubriacarsi per avere un rapporto sessuale con una prostituta e a mangiare escrementi e larve, fino a quando si è tirato fuori dall’inferno in cui era stato gettato.
Forse questa sentenza può rendere un po’ di giustizia a lui e agli altri bullizzati, anche se agire a posteriori non deve bastare ad una società civile.
La prevenzione del bullismo
Occorre lavorare in via preventiva, intensificando gli strumenti per una sana comunicazione e mediazione tra pari.
E’ necessario illustrare i meccanismi positivi e negativi dei social network. Quando le violenze effettuate vengono condivise tra i ragazzi attraverso Facebook, Instagram, WhatsApp o altri, c’è un aggravante: la diffusione al pubblico.
Allo stesso modo i social non devono essere il mezzo con il quale perseguitare amici e compagni.
Bullismo e privacy
A questo proposito, segnalo che i ragazzi hanno a disposizione una forma di protezione in più: il modulo di segnalazione/reclamo elaborato dall’Autorità Garante per la Privacy.
Nella sezione sul cyberbullismo, sul sito dell’autority, si spiega in cosa consiste, come si può combattere il fenomeno e a cosa serve la legge 71/2017.
Inoltre, è disponibile il modello per denunciare comportamenti che integrano atti di bullismo commessi in via telematica oppure per ottenere la rimozione di contenuti lesivi che ritraggono i nostri figli.
La compilazione dell’apposito modulo potrà avvenire da parte dei minori che hanno compiuto 14 anni oppure dai genitori o tutori di ragazzi al di sotto di questo limite d’età.
Basterà descrivere brevemente i fatti e indicare con precisione le piattaforme web su cui questi sono pubblicati i contenuti.
Abbattiamo il muro di paura e vergogna e usiamo tutti i mezzi possibili per impedire la propagazione di questa piaga.