Il disegno di legge Pillon provoca accese discussioni tra i giuristi, gli psicologi, le associazioni femminili e nell’opinione pubblica in generale perché si propone di modificare le attuali norme sull’affido condiviso, sull’assegno di mantenimento e in tema di separazione dei coniugi, di garantire la bigenitorialità perfetta e di rendere obbligatoria la mediazione familiare. Contro la proposta del senatore leghista a Torino sono insorti in molti, soprattutto operatori del mondo del diritto e della psicologia e i gruppi organizzati di donne che temono un ritorno al passato.
Così è nato il Comitato Torinese No Pillon che il 24 ottobre 2018 alle ore 20 presso l’ITIS Avogadro in C.so San Maurizio 8 incontrerà tutti coloro che sono contrari a questa proposta legislativa. L’obiettivo del Comitato è ottenere il ritiro del disegno di legge.
I motivi di tanta contrarietà sono i seguenti:
- è una riforma altamente ideologica, schierata a difesa del genitore più forte economicamente e quindi iniqua e ingiusta;
- ignora l’interesse dei minori, divisi per legge in due, come se la loro identità e i loro bisogni non esistessero o fossero comunque per tutti uguali;
- è destinato ad aumentare la conflittualità tra le coppie che si vogliono separare e che si riflette sui minori;
- per famiglia s’intende solo quella formata da padre e madre cancellando così le famiglie omogenitoriali e i loro figli;
- con falso egualitarismo nasconde l’impostazione classista e sessista;
- finge che l’affido condiviso non sia già oggi la forma più diffusa nelle separazioni.
Effettivamente dalla lettura del disegno di legge che intende riscrivere degli articoli del Codice Civile e del Codice di Procedura Civile, la legge sull’affido condiviso e quella sulla mediazione familiare si intuisce un modello di famiglia oramai superato. Non esistono più solo le famiglie formate solo da un padre e una madre. Inoltre, le crisi familiari non possono essere gestite solo da tribunali o mediatori perché talvolta le situazioni di violenza all’interno delle mura domestiche richiedono distacco e protezione delle vittime. Per di più, non sembrano abbastanza salvaguardati i figli, di cui non si considerano più le abitudini e le esigenze quotidiane per dividerli esattamente a metà tra mamma e papà.
Così tutti coloro che sono contrari all’impostazione del disegno di legge può partecipare all’incontro del 24 ottobre prossimo per chiedere a gran voce il ritiro del ddl Pillon. Hanno già dichiarato la propria presenza attiva per il raggiungimento dell’obbiettivo dichiarato le associazioni: Almaterra, Archivio delle Donne in Piemonte, Camera del Lavoro Torino, Casa delle Donne -Torino, Centri Antiviolenza E.M.M.A. ONLUS (DiRe -Donne in Rete contro la violenza – Regione Piemonte), Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile, Donne per la difesa società civile, Galleria delle donne – Torino, Giuristi Democratici- Torino, SeNonOraQuando?-Torino.