Nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134, proclamando così il 25 Novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne e ufficializzando la celebrazione di una giornata a tema a livello internazionale. Già, ma perchè proprio il 25 Novembre? Non si tratta di un giorno qualunque, bensì di una data importante per un paese come la Repubblica Dominicana del 1960 in quanto segna l’inizio alla lotta femminista. Purtroppo, coincide anche con la morte di tre delle quattro Sorelle Mirabal.
Patria, Minerva, Maria Teresa e Dedè, furono quattro sorelle dominicane nate a Ojo de Agua, nella provincia di Salcedo, tra il 1924 e il 1935.
All’epoca delle Sorelle Mirabal, nella Repubblica Dominicana imperversava il Governo di uno dei dittatori più sanguinari dell’America Latina: Rafael Trujillo. Egli dominò il paese per più di trent’anni, instaurando un governo basato su una dura repressione dei nemici e su un intenso sfruttamento della forza lavoro. Sotto la dittatura di Trujillo si contano circa 50.000 morti tra oppositori politici, ribelli e vittime delle sue propagande politiche. Tra queste vittime si contano anche Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal.
Tutto inizia con
Minerva Mirabal (12 marzo 1926 – 25 novembre 1960) era considerata la più intellettuale delle quattro con una spiccata personalità e un’opinione politica ben delineata. Pare che nel 1949 non esitò a sfidare apertamente Trujillo durante la celebrazione di una festa organizzata dallo stesso dittatore, sostenendo le proprie idee politiche, del tutto contrarie a quelle del Presidente in carica. Da lì iniziarono le persecuzioni rivolte alla Famiglia Mirabal, che si manifestarono con confische dei beni famigliari e l’incarcerazione del padre.
Grazie alla sua passione e alla sete di libertà, Minerva trascinerà le altre due sorelle Patria e Maria Teresa, in un vortice di attivismo politico notevolmente fastidioso alla dittatura di Trujillo, al punto che egli stesso, durante una visita a Salcedo, ammetterà «Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal». Nemmeno l’odio plateale del dittatore, ferma la coraggiosa rivolta delle tre sorelle.
Il 9 Gennaio del 1960 Minerva tiene nella sua casa la prima riunione di cospiratori contro il regime dittatoriale di Trujillo, sancendo, così, l’inizio dell’organizzazione clandestina chiamata Movimento 14 giugno all’interno del quale furono coinvolti anche i mariti delle tre sorelle. Patria, Minerva e Maria Teresa iniziarono ad utilizzare il nome in codice Mariposas (Farfalle) per definire il proprio attivismo politico. Sempre nello stesso anno le Mariposas vennero incarcerate più volte e condannate ai lavori forzati, ma non sarà questo l’evento cruciale del 1960.
Trujillo ha in serbo per le tre Sorelle un progetto che segnerà, inconsapevolmente, anche il suo stesso destino. Il 25 Novembre 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa volendo far visita ai loro mariti incarcerati nella città di Puerto Plata, si trovano in un’auto guidata dall’autista Rufino de la Cruz. Il veicolo delle tre sorelle viene intercettato dalle forze armate di Trujillo, i passeggeri (autista compreso) vengono costretti a scendere, condotti in una piantagione di canna da zucchero, e qui bastonati, torturati e infine strangolati. Per far sembrare l’assassinio delle tre Sorelle un incidente, i corpi vengono riportati nella vettura, e quest’ultima spinta giù da un dirupo.
L’opinione pubblica, però, non si lascia ingannare: le Mariposas sono state assassinate, e quella che per Trujillo doveva essere la risoluzione di un problema, in realtà gli si ritorce contro. L’insurrezione popolare e le marce femministe sono fuori controllo, al punto da culminare il 30 maggio del 1961 con l’assassinio dello stesso Trujillo.
La dittatura è ormai finita!
Dedè, l’ultima delle Sorelle Mirabal, l’unica sopravvissuta perchè non impegnata attivamente, si farà carico dei figli delle sorelle, e soprattutto si darà il compito di custode della loro memoria al punto da pubblicare nel 1999 il libro intitolato “Vivas in su jardin” dedicato a Patria, Minerva e Maria Teresa.
«Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza». (Dedè Mirabal)
La storia delle Sorelle Mirabal ci ricorda quanto sia necessario per noi donne lottare e far valere la propria forza. Un’audacia che venne premiata con la memoria eterna a livello internazionale della violenza subita da Patria, Minerva e Maria Teresa: un coraggio che non potremo mai dimenticare.