La neve incanta tutti. Anche con i disguidi inevitabili del traffico cittadino, quando nevica, tutti, ma proprio tutti, si emozionano. Chi ritorna ai ricordi d’infanzia, chi programma la domenica sugli sci o sulle ciaspole, chi spera di arrivare a casa senza danni, nonostante la strada scivolosa.
La neve ha qualcosa di magico. E’ un manto che ricopre di bianco e silenzio ogni cosa, riverbera la luce e si infiltra per bagnare delicatamente il terreno. Svegliarsi al mattino, dopo una nevicata, ha un fascino che tocca anche chi ha superato gli anta. Regalarsi dunque, una giornata sulla neve con sci oppure ciaspole ai peidi, può essere una scoperta per tutta la famiglia.
Non immaginate che occorrano abilità sportive o attrezzatura ipertecnica. Bastano una giacca a vento invernale, dei pantaloni impermeabili, dei doposci e delle ciaspole, naturalmente, che si possono affittare con poca spesa in uno dei paesi di montagna verso la località di partenza della camminata.
La nostra ciaspolata
Noi siamo diretti al Pian della Mussa, valli di Lanzo, ad appena una cinquantina di km dal centro di Torino (quota 1.800 mt.), un pianoro lungo 3 km.. Qui d’estate si sale in auto, ma d’inverno regna la neve e il suo silenzio. E’ qui che troviamo l’acquedotto di inizio secolo scorso (1922) che porta in città l’acqua omonima tanto nota.
Lasciamo Torino in direzione Lanzo e poi Ceres verso Ala di Stura, fino a Balme (1.450 mt.) dove parcheggiamo l’auto e ci vestiamo per cominciare la nostra passeggiata. A casa avremo preparato uno zaino per contenere guanti, berretto e sciarpa, calze di ricambio e un maglione in più se il meteo annuncia vento. Anche un thermos con il thé caldo e della frutta secca potranno ristorarci durante la gita. In caso di nevicate recenti è possibile che occorra indossare le ciaspole, ma normalmente la traccia è ben battuta e si può camminare agevolmente anche con i doposci.
Abbandoniamo la strada asfaltata attraversando un ponte sulla sinistra della pista di pattinaggio al fondo del paese, per poi passare a fianco di un masso erratico e iniziando a “rompere il fiato” perché il tratto è un po’ in salita.
E’ vero, il pendio sale, ma la lentezza del cammino concede il tempo di guardarsi attorno ammirando i giochi della neve sui rami sempreverdi degli abeti o quelli spogli delle betulle. Gli scarponi scandiscono il passo con il rumore crocchiante della neve schiacciata. L’aria fresca e tersa è quasi un sollievo, mentre si comincia a sudare.
Chi non è molto avvezzo alle camminate sulla neve, ha un’idea di freddo che porta generalmente a coprirsi più del necessario. In realtà l’abbigliamento più adatto è a strati, che permette di scoprirsi man mano che si sale per evitare di sudare eccessivamente. Per poi rivestirsi quando ci si ferma per bere o all’arrivo. Anzi, cambiare la maglietta sudata quando si arriva è una scelta corretta per evitare di far asciugare la roba indosso, soprattutto se tira vento.
La méta
Seguendo sempre la traccia segnata – non ci si può sbagliare – si incontrano delle baite sulla destra e più avanti un agriturismo http://www.agrimasina.com/it/ dove si può pranzare ottimamente se si vuol fare una gita più breve.
Noi però continuiamo la nostra passeggiata e dopo l’agriturismo camminare è più dolce perché ormai ci troviamo sul pianoro e possiamo godere a pieno del panorama. Circondati dalle vette, si stagliano sulla sinistra la Bessanese (3604 mt.) e di fronte la Ciamarella (3676 mt.).
Proseguiamo fino al termine del pianoro, e dopo aver incontrato alcune case e l’edificio in stile bell’époque che fu l’albergo Savoia (1899),
scorgiamo sulla destra il tetto del Rifugio Città di Ciriè http://www.rifugiocirie.eu/ la nostra méta, dove potremo riposarci e gustare un’ottima polenta di farina macinata a pietra e antipasti sfiziosi. Vi raccomando di prenotare almeno il giorno prima perché il rifugio è sempre affollato. Spesso nel fine settimana vi organizzano serate musicali e ciaspolate con la luna piena.
P.s. se ci state facendo un pensierino, la prossima ciaspolata notturna sarà il 17 febbraio…
Chiudiamo con i riferimenti cartografici e aspettiamo i commenti e le foto della vostra gita in famiglia sulla neve. Buona passeggiata!
Difficoltà: MR
Tempo di salita: 1,30 ore
Cartografia: IGC n.2 1:50.000, n.103 1:25.000
Bibliografia: A spasso sulla neve di D. Zangirolami e U. Bado
Località di partenza: Balme 1460 m.
Località di arrivo: rifugio città di Ciriè 1850 m.
Dislivello: 390 m.