Una serata divertentissima ieri al Circolo dei Lettori per la presentazione del libro Walking Dad – Nato sotto il segno dei gamberi, di Dario Benedetto. Sotto la piacevole conduzione della scrittrice e consulente editoriale Noemi Cuffia, Dario ha raccontato come è nato il libro, e non solo. Leggendo pezzi di alcuni capitoli, ha fatto divertire e emozionare la platea con il suo umore ironico e allo stesso tempo affettuoso.
Foto: Marcia Braghiroli
L’autore, attore e scrittore è il papà di Martino e Viola. Loro hanno ispirato le lettere che hanno dato origine allo spettacolo Walking Dad, uscito nel maggio 2018. Subito dopo è nato il libro, pubblicato recentemente dalla casa editrice indipendente Bookabook.
Un libro che parla di genitorialità, ma non è rivolto solo ai genitori. Alla fine della presentazione, dalla platea si presenta una domanda: “Non ho ancora figli. Come mi convinci ad acquistare il tuo libro?”. E Dario risponde convinto: “Quando ho presentato il libro a una platea di ragazzi quindicenni, gli ho chiesto come mai erano così interessati al libro. La risposta che mi hanno dato? ‘Perché non siamo genitori, ma siamo tutti figli’. Quindi è un libro per tutti.” E aggiunge: “Non è un manuale, non l’avrei mai fatto: è il racconto di una esperienza.”
Walking Dad racconta, con tanta autoironia e buon umore, come la scrittura e la paternità hanno reso libero questo uomo. “Quando i miei figli dormivano, scrivevo delle lunghe lettere rivolte a loro. Doveva essere una cosa privata, un reperto archeologico da ritrovare nel futuro. Ma a volte le raccontavo, a padri, a nonne, a giovanissimi e nasceva un silenzio traballante che mi incuriosiva. Ho trasformato allora il testo in uno spettacolo e ho voluto pubblicare il libro.”, dice Dario Benedetto.
Perchè “Nato sotto il segno dei gamberi” ?
L’origine di questo strano nome, Walking Dad – Nato sotto il segno dei gamberi, ve lo starete chiedendo, è legata alla nascita del primo figlio, Martino.
Dario, da quando ha saputo che la compagna Elena era incinta, ha iniziato a mettere in atto le sue abilità di cuoco, come racconta nel suo spettacolo: “Ho cucinato come un forsennato, ho utilizzato ingredienti da tutto il mondo, ho sfruttato tecniche mirabolanti, perché volevo cominciare con il piede giusto!”.
Verso la fine della gravidanza, una sera Dario si è messo a preparare un menù a base di pesce: polipo con patate, tagliatelle con farina di ceci, gamberoni argentini e trota marinata. Anche se mancavano due giorni alla scadenza per il parto, si sono rotte le acque di Elena. “Secondo me è questo che ha tirato fuori della pancia Martino. Dal cordone ombelicale avrà assaporato tutte queste prelibatezze e avrà pensato: devo uscire di qui e prendere quella roba con le mie mani!”, racconta ancora l’autore.
Risultato? Hanno mangiato in fretta i gamberi da €25 al chilo e sono corsi in ospedale. Quando Martino nasce, si trova in mezzo a mamma e papà che lo guardano innamorati. Secondo Dario: “Martino non capisce niente di cosa è successo, percepisce solamente questo odore di pesce. Questo bambino è nato sotto il segno dei gamberi!”
Un supereroe senza poteri
Walking Dad – Nato sotto il segno dei gamberi, dice Dario, racconta come la paternità faccia interpretare il mondo diversamente. “Il cercare la felicità altrove, i due volti della verità, l’ambizione che nasconde trappole, come accettare il pensiero che i figli vivono nel mondo e non nel tuo mondo”, riassume.
Foto: Damiano Andreotti
Il libro inizia, però, col raccontare come l’autore ha imparato ad andare in bicicletta a 40 anni. È una sorta di ponte tra la sua infanzia, dove mancava l’equilibrio a causa di una mamma molto ansiosa e un papà estremamente sereno, e l’età adulta. La trasformazione di un figlio in un papà, definito da Dario come “un Walking Dad, un supereroe senza apparenti poteri, ma curioso di diventare una persona migliore”.
Conclude l’autore: “Diventare un papà significa affrontare una lunga evoluzione, passando dalle mani incerte che accolgono il primo figlio alle mani sicure che afferrano il manubrio di una bicicletta che il padre impara a manovrare a quarant’anni.”
Ho conosciuto Dario Benedetto sei mesi fa. E’ venuto a presentare il suo spettacolo durante un incontro di Luna di Latte. La sua performance ha divertito tantissimo i partecipanti: un papà che racconta le sue emozioni, perplessità e paure in modo genuino e molto comico. Vi assicuro che il libro vale la pena di essere letto, non solo dai genitori ma anche da chi ai figli non pensa ancora o non li ha mai avuti. Perché racconta la sua esperienza come papà, ma anche come figlio.
I papà hanno tanto da insegnare alle mamme: ve lo raccontavo anche nel mio articolo Il caffè dei papà.