Questo mese le protagoniste dello Specchio di Venere siamo noi. Noi in quanto redazione, Le Amiche di Luciana, ma soprattutto NOI in quanto DONNE. Ogni anno la data del 25 Novembre è simbolica per diversi motivi: in primis ricorre il compleanno del nostro Blog, e di anno in anno possiamo fare un resoconto dei nostri passi avanti, delle nostre conquiste e della partecipazione del pubblico che ci segue.
Ancora più importante, però, è il fatto che proprio il 25 Novembre si celebri la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Proprio per questo Le Amiche di Luciana, ogni anno, decidono di celebrare questa ricorrenza parlando di Violenza di Genere.
Due scrittori, due libri, due cuori per parlare di violenza sulle donne
Stavolta per l’occasione abbiamo ospitato due fantastici autori, Maria Cicconetti e Gino Angelo Torchio, che hanno presentato i loro ultimi romanzi.
Sia la trama de “La foto che non c’è” che quella de “Il Violino dell’Eden” sono cucite insieme da un filo rosso che parla di violenza e di abbandono.
Il primo, autobiografico, permette di conoscere da vicino la storia dell’autrice, la quale trova una forza grandiosa nel rendere pubbliche le sue vicissitudini e la sua infanzia perduta.
Ne “Il violino dell’Eden”, invece, Gino Torchio ci racconta la storia di Adriana, vittima della violenza del branco, a causa della quale si ritroverà a dover crescere da sola due gemelle: Elena e Silvia.
Sono stati ricchi di tensione emotiva i momenti di lettura degli estratti dei due romanzi. Quello di Gino Torchio in cui viene descritto con crudo realismo l’atto di violenza subito dalla protagonista e le righe di Maria Cicconetti, che ci hanno permesso di riflettere sulla forza e la difficoltà del perdono.
Gli interventi e le curiosità del pubblico hanno fatto il resto. Hanno fatto nascere un dialogo molto interessante sul tema dell’educazione e della cultura che le nuove generazioni dovrebbero assorbire per evitare che determinati atti di violenza contro le Donne (ma più in generale contro ogni Persona) continuino nella società futura.
Perchè c’è ancora così tanto bisogno di parlare di Violenza sulle Donne?
Perchè ogni anno il 25 Novembre tutto si tinge di rosso, e si tirano in ballo storie di crudeltà inaudita?
Ve lo diciamo noi il perchè: la motivazione principale arriva dall’Istat che ci fornisce un quadro agghiacciante e preoccupante.
Il 31,5% delle donne comprese tra i 16 e i 70 anni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
E non vedetelo solo come un numero: in quelle 6 milioni 788 mila Donne, c’è ognuna di noi. C’è la vostra vicina di casa, la vostra collega, la panettiera, la postina, l’insegnante di vostro figlio, vostra cugina o vostra sorella, c’è la vostra titolare, la ragazza che incontrate sempre in palestra e perfino quella accanto alla quale vi siete sedute stamattina sul pullman.
E poi ci siamo noi, che una situazione del genere per fortuna non l’abbiamo mai vissuta e mai vorremmo viverla.
Allora, ci pensiamo due volte prima di indossare una gonna e tacchi alti la sera per non dare nell’occhio quando tornaremo a casa da sole. Noi che se dobbiamo prendere un pullman dopo le undici di sera, lo facciamo solo se costrette e con il telefono sempre in mano per chiedere aiuto in caso di emergenza. Noi che vorremmo lo spray al peperoncino nella borsetta, e ancora noi che ci indigniamo di fronte alla spietata indifferenza che spesso le autorità mostrano nei confronti di una Donna violentata, picchiata, massacrata o quasi uccisa.
Non fermatevi ai numeri!
Se ci fermiamo ai numeri, sarebbe bene fare un paragone con gli anni passati. Verificare, dunque, se il tasso sia aumentato o in ribasso. In tal caso farsi i complimenti per i lievi miglioramenti ottenuti, giusto?
Nulla di più atroce. Finchè quella percentuale non scenderà a 0, non saremo degni di riconoscere la nostra società come “evoluta”.
Il giorno in cui potremo dichiarare che nessuna donna tra gli 0 e i 100 anni ha subito violenza, allora sì che avremo davvero vinto.
Fino ad allora, il 25 Novembre resta una data sacrosanta in tutti i calendari.
Ogni giorno, finchè ognuna di noi avrà fiato dovrà continuare a parlare e denunciare atti così vili e vergognosi.