Per la rubrica Lo Specchio di Venere del mese di ottobre, intervistiamo a distanza Giorgia Bacco, connazionale residente a Londra che ha rivoluzionato le prestazioni sanitarie per la comunità straniera che vive nella grigia capitale inglese.
Giorgia Bacco è un’imprenditrice che ce l’ha fatta. Ha creato Dottore London, un centro medico per gli italiani e non solo che vivono a Londra e desiderano fare una visita specialistica esprimendosi nella propria lingua di origine con la certezza di essere compresi sotto più punti di vista.
Giorgia Bacco arriva a Londra ormai 9 anni fa per un Master in Marketing alla Metropolitan University, già forte di una laurea in Relazioni Pubbliche e Pubblicità e di un’esperienza nel mondo pubblicitario.
L’università indice un concorso per il migliore progetto di start up mettendo a disposizione un premio di 5.000 sterline per l’avvio dell’impresa. Così Giorgia partecipa. Dopo aver fatto un’accurata indagine di mercato, scopre che gli italiani residenti a Londra tornano in Italia per le visite specialistiche e che in Inghilterra manca un po’ “la cultura della specializzazione”. Infatti, salvo in caso di patologie gravi, non ci si rivolge al ginecologo o al pediatra, ma al “general practitioner” cioè il medico di base.
Allora l’idea: una clinica in cui ci si possa far curare da connazionali superando il grande ostacolo della lingua straniera e di una cultura distante dalla propria.
Con sua grande sorpresa, vince e nasce così Dottore London che oggi conta più di 30 medici italiani di 19 specialità diverse. La clinica offre le proprie prestazioni ad orari molto flessibili e a prezzi più simili a quelli italiani piuttosto che quelli praticati dalle cliniche private londinesi. Inoltre, dalla primavera 2019 offre anche assistenza gratuita ai connazionali indigenti che normalmente si rivolgono al Consolato in cerca di aiuto.
Giorgia Bacco è un esempio di cui tutti dovremmo essere orgogliosi perciò, non ci siamo fatte sfuggire la possibilità di rivolgerle qualche domanda.
1. Cosa occorre per creare un’impresa a Londra?
Per creare un’impresa a Londra ci vuole coraggio, dedizione, forza di volontà e anche un po’ di fortuna, oltre al sostegno delle persone vicine.
2. Come ha affrontato la pandemia da Coronavirus la Sua clinica?
Dottore London non ha mai chiuso durante l’emergenza Covid. Siamo sempre stati disponibili per i nostri connazionali residenti in Inghilterra. Abbiamo continuato ad offrire visite in studio e per via telematica a chi ne aveva bisogno. Dottore London fa parte della Task Force istituita dal Consolato italiano a Londra a marzo 2020. Siamo stati e continuiamo ad essere, un punto di riferimento per la comunità italiana a Londra e in Inghilterra.
3. Come ritiene sia stata gestita l’emergenza sanitaria da Johnson In Gran Bretagna?
Purtroppo, non è stata gestita bene, come anche da tanti altri paesi nel mondo. Tuttavia, l’Inghilterra ha avuto modo di osservare quanto accadeva negli altri paesi, dove l’emergenza è arrivata prima (come Italia, Francia, Spagna, ecc), ma nonostante questo si è fatta cogliere totalmente impreparata.
4. Ormai siamo quasi agli sgoccioli del periodo di transizione della Brexit. Cosa è accaduto finora e cosa accadrà a partire dal 2021?
Riguardo alla Brexit non è ancora cambiato nulla qui. Londra non credo cambierà mai, la sua essenza è internazionale e non ne può fare a meno per sopravvivere. Cosa succederà dal 2021? Non saprei e credo che in pochi lo sappiano nel dettaglio al momento. C’è tanta confusione e speriamo facciano un po’ di chiarezza. Sicuramente non sarà più così semplice entrare e uscire dal Regno Unito per chi non è residente qui e l’importazione di prodotti europei potrebbe diventare problematica causando un notevole rialzo dei costi dei prodotti al consumatore finale.
5. In un’intervista ha dichiarato che tra qualche anno si vede in un paese caldo a dirigere la sua clinica. Londra non è poi così gradevole?
Londra è una città fantastica, che dà tanto, ma toglie altrettanto. È una città multiculturale che premia chi ha voglia di fare e chi ce la mette tutta per realizzare i propri progetti. Le opportunità che offre sono infinite, ma il successo è tutto merito dell’individuo e del suo duro lavoro. A Londra purtroppo, manca spesso il colore e il calore del sole.
6. Non tornerebbe in Italia?
Non so se tornerei in Italia, magari in futuro. La mia idea di impresa si basa sull’esigenza di una comunità straniera di trovare un’assistenza medica simile a quella che ha lasciato nel paese di origine. Non sono sicura che questo modello si possa adattare al paese Italia.
7. Il suo bilancio di vita personale e professionale è in attivo?
Giorgia Bacco non ha perso la sua italianità, all’interno della quale è da ricomprendere il calore umano che ci contraddistingue. Le manca il nostro paese, ma ha capito come far brillare le nostre qualità all’estero. Buon compleanno Giorgia!