Chi si sarebbe mai aspettato di vivere un 2020 con scuole chiuse e didattica a distanza? Il mancato insegnamento anche per i più piccoli, ci è sembrata una vera tragedia, sebbene si sia cercato di correre ai ripari in tutti i modi.
La casa è diventata il nuovo punto d’appoggio anche per l’apprendimento. I genitori, in molte occasioni, si sono dovuti mettere in gioco, assistere e seguire i propri figli nelle attività scolastiche ed entrare maggiormente nel merito di compiti, giochi e lezioni online.
Queste nuove modalità ci hanno spinto a fare due chiacchiere con Daniela Scognamiglio, educatrice specializzata nel Metodo Montessori nella fascia d’età 0-3 anni.
Con lei abbiamo voluto approfondire lo scompenso che la mancanza di didattica in presenza ha potuto provocare soprattutto nei più piccoli, e il largo panorama di possibili attività da approfondire nell’ambiente domestico. Prima di tutto, però, conviene partire dalle basi…
Sentiamo spesso parlare di Metodo Montessori. Qual è il fulcro intorno al quale si sviluppa questa modalità d’insegnamento?
Innanzitutto devo dire che non si tratta di una modalità di insegnamento, anzi i montessoriani rifiutano categoricamente il termine “insegnare” perché non si tratta di trasmettere nozioni al bambino, ma di creare l’ambiente adatto nel quale si rispettino i suoi gusti, ritmi e preferenze.
Se dovessi riassumere il metodo Montessori in poche parole direi: libertà, autonomia e indipendenza.
Infatti, attraverso un ambiente adatto a lui e a sua misura, si lascia libero il bambino di scegliere l’attività che preferisce, si rende autonomo e indipendente non dovendo più chiedere l’aiuto dell’adulto. Questo aumenta l’autostima e la sicurezza in se stessi.
Si parla quindi, di un metodo che mette al centro il bambino rendendolo attivo e non più passivo. Anzi, chi diventa passiva è la maestra che si “limita” a costruire l’ambiente adatto e ad osservare lo sviluppo del bambino preparando per lui attività consone.
A causa della pandemia, durante quest’anno scolastico abbiamo purtroppo assistito alla chiusura delle scuole, sia nei mesi passati, che nelle scorse settimane in alcune regioni d’Italia.
Quanto è negativo, a tuo avviso, il fatto che ad un bambino dell’asilo nido possa mancare la didattica in presenza?
La didattica a distanza è senza dubbio un’alternativa valida in un momento di chiara difficoltà come quello della pandemia che viviamo tutt’ora. Ma, ecco, è un’alternativa e non la prima scelta. Sostengo che fare didattica davanti un pc non sia affatto didattica e questo, oltre che valere per tutti i gradi d’istruzione, vale ancora di più nei servizi educativi della fascia 0-3.
I bambini di quell’età vivono di esperienze, conoscono il mondo attraverso i sensi, hanno bisogno soprattutto di toccare tutto ciò che li circonda.
Sono in una fase evolutiva in cui la loro psiche si riempie attraverso modalità esperienziali. Queste sono ovviamente tutte caratteristiche che una didattica a distanza non può sostenere.
Oltretutto il nido aiuta nella socializzazione, a instaurare rapporti con i pari, alla condivisione che solo la didattica in presenza può offrire.
Si evince che fare didattica a distanza al nido può avere un senso solo se effettuata in un tempo molto limitato, finalizzato solamente a mantenere il rapporto di fiducia con l’educatrice.
In vista delle festività natalizie, le scuole chiuderanno nuovamente per le tanto attese vacanze. Il Metodo Montessori può aiutare anche in questo caso.
Quali attività suggerisci ai genitori per condividere il tempo in casa con i loro bambini?
Ai bambini piace fare attività manipolative, tutto ciò che possono fare con le mani li rende felici. D’altronde Maria Montessori sosteneva che la mano fosse l’organo dell’intelligenza.
Infatti, le neuroscienze attuali le hanno dato ragione. Pertanto, si può impastare, colorare con la tempera a dita, tagliare, travasare, incollare e fare le cosiddette attività di vita pratica come lavare, spazzare, spolverare che ai bambini piace tanto perché fanno le cose dei grandi come mamma e papà.
Se poi riusciamo anche ad usare materiali da riciclo ben venga! Non abbiamo bisogno di comprare chissà quali giocattoli sofisticati pieni di luci, colori e rumori: ai bambini piace usare oggetti di vita quotidiana, quello che hanno a portata di mano ogni giorno. Così li rendiamo felici e facciamo anche economia!
Daniela è solita dispensare consigli molto utili, anche nel suo blog personale “Bambini Piccoli” all’interno del quale vengono affrontate le tematiche più varie relative alle esigenze dei nostri cuccioli.
Molti dei suoi interventi vanno in aiuto delle mamme e racchiudono preziosi suggerimenti in diversi ambiti. Non si finisce mai di imparare stando a contatto con i più piccini, e sicuramente adottare il giusto metodo per assistere i loro bisogni può essere un primo passo per camminare con loro mano nella mano.