Abbiamo deciso di salutare il nuovo anno con le vittorie delle donne dello sport 2021 in quanto auguriamo loro, a tutte loro, di continuare a splendere nella disciplina sportiva praticata.
Noi gioiremo e saremo orgogliose di loro anche nel 2022 e speriamo che tante ragazze si lascino ispirare dal loro esempio.
Ne abbiamo scelte 4 in particolare: Rossella Fiamingo, Assunta Legnante, Lucilla Boari e Carolina Costa.
Non ce ne vogliano le altre, le più note come Bebe Vio e Federica Pellegrini. Le amiamo tutte (ma proprio tutte, sia quelle che raccontiamo in altri articoli sia quelle non menzionate) per la tenacia, la costanza e l’impegno con cui hanno lavorato per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Ora però, una premessa è doverosa: in questo articolo non faremo gossip sulle loro vicende personali o amorose. Quindi se non siete interessat* alla loro storia atletica, abbandonate la lettura di questo pezzo perché non fa per voi.
Se invece, vi fa piacere scoprire qualcosa dei meriti delle donne dello sport 2021 ed in particolare di quelle da noi scelte, continuate a leggere!
Rossella Fiamingo, 26 anni, siciliana, splende nella spada femminile. Inizia a soli 8 anni, dopo tre anni di danza e ginnastica artistica che la preparano fisicamente. Si allena tutti i giorni, studia pianoforte e come tutte le ragazze della sua età va a scuola.
Vince la prima volta gara importante a soli 17 anni.
Ha le idee chiare sin da giovanissima: andare alle Olimpiadi. Ha partecipato a tre giochi olimpici: a Tokyo ha conseguito il bronzo a squadre e a Rio de Janeiro l’argento individuale.
Mentre a Mosca nel 2015 e a Kazan nel 2014 vince l’oro individuale, consacrandosi campionessa del mondo per ben due volte consecutive.
Rossella Fiamingo lavora sodo e non si risparmia per la scherma collezionando davvero tanti successi in pedana.
Siamo certe che continuerà a brillare e magari diventerà la guida sportiva per le nuove generazioni di atlete e di schermitrici in particolare. Noi lo speriamo!
Assunta Legnante è la Guerriera delle ultime Olimpiadi. Ha 43 anni, è napoletana ed è una pluripremiata campionessa nel getto del peso e nel lancio del disco.
Dalla sua prima Paralimpiade a Londra nel 2012 è un continuo susseguirsi di ori.
Assunta Legnante inizia questo sport da bambina, ma nel 2009 un glaucoma congenito presente sin dalla nascita si aggrava e sembra impedirle il proseguimento della carriera sportiva.
La storia va diversamente perché non si arrende: si qualifica per Londra e stabilisce il primato mondiale. La sua tenacia ha dell’incredibile.
Il 6 giugno 2014 al Meeting di Padova in una gara con normodotati migliora il suo record nel getto del peso: da 35,07 a 35,48 m.
Vince campionati mondiali ed europei. Quando si infortuna al tendine d’Achille nel 2020, si rimette in piedi e grazie ad un duro lavoro vince l’argento a Tokyo.
Grazie a lei è evidente che si possono superare i limiti personali, andare oltre l’impossibile e la perfezione di una società meschina e irriconoscente.
Lucilla Boari, 24 anni, mantovana, è la prima italiana a vincere una medaglia nel tiro con l’arco. Conquista il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e diviene la prima atleta ad ottenere un risultato così importante in questa disciplina sportiva.
Inizia da bambina seguendo le orme del papà Antonio, ma quando intuisce che questo sport può diventare il suo percorso di vita si trasferisce a Cantalupa (TO). Qui, a soli 16 anni, viene accolta dal Centro Federale della Federazione di Tiro con l’arco e continua ad allenarsi duramente fino ad ottenere i primi risultati.
Lucilla Boari partecipa, a soli 19 anni, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dove consegue un ottimo piazzamento, il migliore per gli italiani in questo sport, ma non conquista alcuna medaglia.
Non è importante perché questo la spinge a non mollare. Infatti, nel 2018 ai Giochi del Mediterraneo conquista la medaglia d’oro e quella d’argento l’anno dopo agli Europei di Minsk.
Fiera e concentrata affronta Tokyo. È talmente incredula del risultato ottenuto che dichiara: “Non svegliatemi perché questo è un sogno, non ci credo ancora.”.
Invece no. È realtà. Potrebbe essere l’esempio e la realtà di molte ragazze che si avvicinano a sport inusuali per la nostra società e potrebbe essere uno dei tanti modi per cambiare la società ed eliminare gli stereotipi di genere.
Carolina Costa, 27 anni, siciliana e judoka, vince tutto Olimpiadi e Paralimpiadi.
È figlia del maestro di judo Franco Costa e dell’ex atleta olimpionica Katarzyna Juszerak, grazie ai quali si è approcciata allo sport mettendoci tutto il suo talento e la sua voglia di combattere fuori e dentro il tatami.
Inizia a gareggiare a livello agonistico a soli 12 anni. Colleziona tanti successi sia in campo nazionale sia internazionale tra gli under 23. Continua a lottare anche quando perde il papà perché il judo la aiuta a superare il dolore.
Poi a 22 anni le viene diagnosticata una malattia rara alla vista, il cheratocono, che le impone la riorganizzazione della sua vita personale e professionale. Si tratta infatti, di una malattia che può condurre alla cecità progressiva.
Il judo non la abbandona perché Carolina Costa ha dato tanto a quest’arte e così il passaggio negli atleti paralimpici avviene naturalmente.
Non smette di vincere e lo fa anche a Tokyo quando le viene assegnato l’argento nella categoria +70kg. Una medaglia che mancava dall’Italia da ben 29 anni.
Tornata a Messina, nella palestra del padre, segue gli atleti emergenti e si prepara alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024.
C’è sempre nella vita un prima e un dopo, il segreto? È affrontarlo!
Prendiamo esempio dalle donne dello sport 2021 in quanto ci hanno res* orgoglios* dei loro risultati sportivi in quanto attraverso lo sport hanno affrontato avversità e problemi. Così dev’essere anche per noi il nuovo anno.
Mollare? Mai!