Donne che contano – qualche pensiero per il prossimo 8 marzo
Chi sono e come sono le donne che contano?
Le prime che verrebbero a mente sono quelle che man mano decidono di entrare nelle cosiddette «stanze dei bottoni»: istituzioni, governi, consigli di amministrazione… È poi tutto da vedere come, se e con quali limiti quei bottoni danno accesso a possibilità reali di cambiare lo statuto del mondo.
E contano anche quelle che con una decisione personale, che pensiamo valutata e soppesata attentamente, hanno buttato sulla bilancia sociale il peso di antiche e recenti oppressioni, soprusi e violenze, nella speranza di cambiarne non tanto e soltanto gli equilibri, quanto il modo di misurare.
Ma contano anche quelle – e quelli – che con un lavoro paziente e apparentemente anodino hanno caricato 104.000 titoli di romanzi inglesi dal 1780 al 2007: scoprendo che la quantità di donne che scrivevano aveva andamenti del tutto inaspettati (vedi al proposito l’articolo sulla Stampa del 21.2.2018, http://www.lastampa.it/2018/02/21/cultura/donne-in-letteratura-stavano-meglio-quando-stavano-peggio-37FnH0nAObYkTTI9IgDRiM/pagina.html)
Ecco, appunto: le donne non devono mai dare niente per «s-contato».
Occorre contare. Se e quando si decide di entrare nelle istituzioni bisogna saper pesare con acume, spregiudicatezza e occhio sociale le possibilità di spiazzarne le regole: specie quelle non scritte e non dette, che fanno di ognuna di esse un implicito club maschile che si autofavorisce.
Occorre buttarsi nella mischia personalmente, ovunque si può, con uno sguardo che parte dalle proprie esperienze e dalle esperienze delle altre. E bisogna fare tesoro della propria storia e delle storie e delle parole delle donne che ci hanno preceduto: per farle pesare nel presente e trasmetterle nel futuro, in un continuo passaggio di testimone.
Occorre favorire l’accumulo di saperi e studi che in ogni tempo e in ogni campo sappiano dare conto delle vite reali delle donne e del continuo spostarsi dei «picchetti sociali» che delimitano i campi di azione e le possibilità di vita e di pensiero delle donne e degli uomini di ogni tempo e di ogni compagine sociale.
Contare, contarsi, saper fare i conti…
Inutile dire che contiamo su tutte noi per questo! Buon lavoro e buon 8 marzo
Alida Novelli
Casa delle Donne di Torino