La Giornata del Bambino Prematuro o della Prematurità è stata istituita nel 2008 con un chiaro obiettivo: sensibilizzare sull’assistenza occorrente ai bambini nati prima del termine della gravidanza ed evidenziare l’importanza della prevenzione dei fattori di rischio che possono provocare un parto anticipato.
Questa ricorrenza non è da sottovalutare, se pensiamo che il 10% dei bambini nasce prima del termine. Aggiungiamo poi, il fatto che la prematurità incide del 50% sulle cause di mortalità neonatale.
Allora facilmente comprendiamo quanto sia necessario parlare di questi piccoli guerrieri.
Si tratta di bambini nati prima della 37ma settimana di gestazione, mentre quelli nati prima della 32ma settimana sono definiti molto pretermine.
Per questi piccolissimi pazienti la tempestività e la qualità dell’assistenza e delle cure sono fondamentali per determinare la loro sopravvivenza. Hanno bisogno di terapie intensive neonatali adeguate perché non hanno ancora sviluppato appieno tutti gli organi e gli apparati interni. Non sono ancora pronti a vivere fuori dal grembo materno.
In occasione della Giornata del Bambino Prematuro del prossimo 17 novembre, noi abbiamo deciso di incontrare Mamma Mariantonietta che ha condiviso con noi la nascita di Lorenzo.
Il 20 aprile 2012 io e Massimo eravamo andati dalla Dott.ssa Arduino per l’ecografia di controllo dell’ottavo mese con un po’ di apprensione, ma felici perché il tempo stava volando. A breve avremmo conosciuto Lorenzo. Dopo qualche minuto, ci rendemmo conto che il controllo stava durando più del solito. Alla fine, ci disse: “Va tutto bene nel complesso, tuttavia il piccolo ha il cuore spostato a sinistra anziché essere al centro del torace. Le possibilità possono essere molte, ma secondo la mia valutazione il bimbo è affetto da ernia diafframatica destra!
E’ necessaria un’ecografia di secondo livello”.
Il giorno seguente ci recammo dal dott. Gaglioti presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino per effettuare l’ecografia di secondo livello. La stessa durò 45 interminabili minuti, al termine dei quali il medico confermò la diagnosi della ginecologa. Di fronte a tutte le nostre domande ci fu raccomandato di parlare con i chirurghi e di non guardare nulla su internet.
Ecco, queste ultime parole mi fecero tremendamente preoccupare. Ero spaventata, non sapevamo cosa stesse accadendo. Soprattutto non conoscevamo i rischi. Per due persone razionali come noi, era molto difficile.
Lunedì 23 aprile 2012 ore 15.35, una data ed un’ora indimenticabili: rottura delle acque!
No no no non ci posso credere! E’ ancora presto, è piccolo, cosa faccio, aiuto!
Telefono a Massimo che si precipita a casa, avverto la mia carissima amica ostetrica e la Dott.ssa Arduino che sembra non credere alle mie parole. Cercò di tranquillizzarmi.
Avvertì immediatamente il pronto soccorso, i neonatologi e la terapia intensiva dell’Ospedale Regina Margherita. Io preparai le ultime cose e scappammo di corsa in ospedale.
Nel giro di poco iniziò il travaglio che culminò alle ore 07.10 con la nascita del piccolo Lorenzo, kg. 2200 nato a 34 settimane!
Il piccolo venne pesato e immediatamente intubato. Mi fecero toccare il piedino destro e i neonatologi con mio marito corsero per raggiungere il prima possibile la terapia intensiva del Regina.
Rimasi sola. Non credevo che nel giro di tre giorni Lorenzo fosse già nato. Piansi l’impossibile come non mai, senza nessuno che potesse comprendere il mio dolore tra mamme felici con i propri cuccioli tra le loro braccia.
La storia di Lorenzo non finisce qui. Noi vi invitiamo a scoprirla tutta sul sito dell’associazione Fa.b.e.d..
Il 17 novembre, Giornata del Bambino Prematuro, è una giornata importante per Lorenzo e per tutti i bambini che ce l’hanno fatta e ancor di più per tutti quelli che non ce l’hanno fatta. Bisogna tenere accesi i riflettori su tutti loro per diffondere le modalità di riduzione dei fattori di rischio relativamente ai parti anticipati e per mettere a disposizione strumentazioni ed equipe sempre all’avanguardia.
In occasione della Giornata del Bambino Prematuro ci siamo rivolte anche alla dott.ssa Tullia Todros per scoprire quali sono le cause più frequenti del parto pretermine?
Devono essere distinte due grandi categorie: i parti pretermine dovuti a travaglio inarrestabile ed i parti pretermine cosiddetti iatrogeni.
Nei parti dovuti a travaglio inarrestabile, la causa più frequente è l’infezione. Un’altra causa è la sovradistensione uterina che può verificarsi per un eccesso di liquido amniotico (polidramnios) o nei casi di gravidanza plurima (gemellare o trigemina). Nel caso della gravidanza plurima possono intervenire sia la sovradistensione sia l’infezione, che è più frequente nella gravidanza gemellare.
Il parto iatrogeno viene indotto prima del termine perché il proseguimento della gravidanza può rappresentare un rischio per la salute o la vita della madre o un rischio per la salute o la vita del feto o per entrambi madre e feto.
Rischio per la salute o la vita della madre: malattie croniche che peggiorano con il proseguimento della gravidanza, ad esempio: cardiopatie, nefropatie, malattie neurologiche, tumori.
Rischio per il feto: patologie fetali, come alcune malformazioni o, più frequentemente un feto che non cresce bene in utero per cui si evita la morte facendolo nascere prima e trattandolo dopo la nascita.
Malattie di madre e feto, ad esempio la preeclampsia, che è una patologia che mette a rischio la salute o la vita della madre ed al tempo stesso può causare danni al feto.”.
Infine, abbiamo voluto capire cosa può accadere ai bambini prematuri.
Quali sono gli effetti principali della prematurità della nascita?
Il parto pretermine è la maggiore causa di mortalità neonatale ed infantile e di esiti a lungo termine, di cui i più importanti sono quelli neurologici. Questi esiti (mortalità e morbilità a breve e lungo termine) dipendono da quanto pretermine avviene la nascita: sono molto alti a 23 – 26 settimane e poi si riducono man a mano che aumenta l’epoca della gravidanza a cui avviene il parto.
Nelle epoche più precoci la mortalità si riduce di circa il 3% al giorno. A 32 settimane la possibilità di sopravvivenza è di oltre il 98% e più basso il rischio di esiti neurocomportamentali, anche se questi sono comunque maggiori rispetto a quanto si verifica nel neonato a termine (37 – 42 settimane).
Lorenzo e tutti gli altri bimbi prematuri e affetti da malattie rare sono dei piccoli guerrieri, Sosteniamoli!