Oggi parliamo di una giovane imprenditrice che non si arrende e a noi, le donne che non mollano piacciono tanto. Lucrezia Fattorini con il suo negozio di abbigliamento Lab6 Siena continua a credere nel futuro. La sua attività si trova in centro a Siena, a pochi metri da Piazza del Campo ed è aperto solo da settembre 2019. È stata dunque, travolta in pieno dalla crisi causata dalla pandemia, proprio nel primo anno di vita.
Come mai hai deciso di iniziare a fare impresa a neanche 24 anni?
È stata un’occasione che mio papà mi ha suggerito di cogliere e così ci ho pensato veramente. Il mio titolare voleva cedere il negozio e mi propose di acquistarlo. Io ero la responsabile del punto vendita e dopo che ho raccontato a mio papà cosa stava accadendo, lui mi ha detto: “Beh perché no?” Abbiamo trovato una quadra finanziaria per la licenza e mi ha lasciato il nome Lab6 Siena. Sono rimasta lì dov’ero permettendo ai clienti già acquisiti di continuare ad avere il loro punto di riferimento e ai nuovi di farmi conoscere.
Lo scorso luglio, sei stata la portavoce della protesta pacifica dei commercianti senesi. Cosa chiedevate e cosa chiedete ancora oggi?
Mio malgrado, sono stata la portavoce. I giornalisti hanno preferito chiedere informazioni a me visto che ero l’imprenditrice più giovane tra tutti i presenti in piazza.
La nostra protesta continua soprattutto grazie alla sig.a Monia Petreni – Presidentessa del Comitato Commercianti Uniti che cerca ascolto in ambito politico locale e non solo. Comunque ciò che chiediamo sono risposte fattive e concrete per una categoria che era in difficoltà già prima della pandemia.
Incontriamo virtualmente Lucrezia che si racconta dopo aver fatto su e giù per le contrade di Siena per le consegne. Quando non ci si poteva muovere da casa per il primo lockdown, ha iniziato a portare a domicilio gli articoli ordinati dai clienti.
Nel frattempo, i contagi risalivano e il timore di dover chiudere di nuovo diventava sempre più concreto. Ha cercato così, un modo per arrivare a tutti coloro che, per svariate ragioni, non possono muoversi da casa, ma desiderano fare shopping.
Cosa hai fatto di innovativo per Lab6 Siena?
Ho dalla mia la giovane età e il fatto di essere una malata di shopping. Così mi sono chiesta cosa faccio la sera quando mi annoio davanti alla tv e non ho un buon libro da leggere? Guardo Instagram e faccio shopping online. In questi mesi ho notato che realtà di provincia come La Matilde di Mariasole Spinozi e Le Garage Mode di Sara Ledda Gervasi si sono sviluppate molto. Attraverso i social si sono fatte conoscere oltre i confini della cittadina in cui si trovano. Hanno conquistato follower, venduto e ampliato la loro rete di clienti effettivi e potenziali.
Io volevo fare lo stesso e arrivare anche a Pisa, Latina, Torino.
Così ho chiesto al Gruppo ABL di realizzare un e-commerce semplice, pulito e adatto alle mie esigenze. Volevo farmi conoscere non solo a Siena e uscire da questo bellissimo, ma piccolo borgo. Desideravo però, un sito e-commerce che mi rispecchiasse e l’ho avuto. Ora, nonostante la Toscana sia stata zona rossa io ho lavorato lo stesso. Da quando gestisco, oltre al negozio fisico, la trasposizione digitale di quest’ultimo ho recuperato due mensilità di lavoro.
Lab6 Siena non si arrende. Lucrezia cosa consiglieresti ai tuoi colleghi commercianti?
Io consiglierei a tutti i commercianti di non arrendersi alle difficoltà burocratiche ed economiche e di tentare la vera trasformazione digitale della loro attività. Quando si parla di e-commerce, tutti pensano ad Amazon, anche mia mamma lo fa ed è refrattaria perché con i suoi acquisti, preferisce aiutare i piccoli commercianti. In realtà con il mio e-commerce io aiuto me stessa a vendere. Vendo ai clienti abituali e a quelli che mi hanno trovato in rete da cui non posso andare fisicamente perché troppo lontani.
Se non arrivo io, arriva il mio www.lab6siena.it
La sua tenacia è ripagata!