Matrimonio down a causa del Covid-19. Voi lo avreste confermato?

Oggi ospitiamo la testimonianza di una donna che ha dovuto rimandare il suo matrimonio a causa della drammatica diffusione del Coronavirus. Quando un sogno viene messo in congelatore accade questo:

47 anni. Ecco, non tutti 47, ma almeno 20 trascorsi in attesa. Gestazione lunga, eh? Neanche un elefante.

Dopo una relazione durata 15 anni e un matrimonio neanche mai pensato, arriva lui, che in 2 anni fa resuscitare il mio cuore. Ci separavano 561 km e le relazioni a distanza non mi hanno mai entusiasmato, ma volevo rompere gli schemi – che ho trovato sempre stretti – e quindi ci ho creduto. “I veri sogni sfidano treni e bufere di km!”.

Avevamo scelto il 2019, dopo 2 anni di convivenza. Stesso anno del matrimonio della sorella di lui, non è fattibile. Abbiamo così, rimandato al 2020 e “Anno bisesto, anno funesto” – diceva la vocina che ha provato ad insinuarsi tra noi e il nostro progetto. Sempre perché non sopportiamo gli schemi, l’abbiamo zittita subito, la vocina… e ci siamo buttati a capofitto nell’organizzazione.

20 giugno 2020: Wow che data! Inizia il giro di valzer per la location. La nostra idea però, non è stata originalissima perchè il luogo desiderato era già opzionato.

Cambiamo la data e scegliamo 4 luglio 2020 perchè coincideva con l’inizio della vita di lui qui al Nord. Detto, fatto! Abbiamo prenotato la location, il catering, il fotografo, l’animatrice e tutto il resto e… abbiamo tirato un sospiro di sollievo.

Resta un dubbio: chiesa o comune? Scegliamo la  chiesa, ne troviamo una vicino alla location per la festa, così posiamo la macchina e non ci pensiamo più fino a fine festa.

Abbiamo iniziato il corso prematrimoniale.

La prima lezione è stata persa, perché nel frattempo ho acchiappato una simpaticissima polmonite. Presagio?

A ripensarci…

Mancano gli abiti, per i quali abbiamo rimandato la scelta. Pensavamo di andarci a gennaio. A inizio anno saremmo stati ispirati sicuramente!

Il mio abito è stato scelto il 22 febbraio, per il suo era in programma un appuntamento a marzo. Il Lockdown ha placato tutti i nostri bollenti spiriti.

E ora? Che si fa? Tutti in casa, tutto chiuso, tutti fermi. Il gruppo del corso prematrimoniale su whatsapp era inondato di messaggi: “Aspettiamo di capire cosa succederà”.

“Quanto devo aspettare per accompagnarti all’altare? Ormai sto diventando vecchio” – Le ho viste scritte come un graffito sul muro, le parole di mio padre, un orso dal cuore tenero.

Potreste sposarvi in comune, tu, tuo marito e noi intimi della famiglia. Una cerimonia veloce, cosa ti serve di più?”

Matrimonio confermato o annullato?

Ripensamenti, un balletto di SE e di MA che ho avuto nella testa tutti i giorni. Disdiciamo tutto?” Il Covid-19 ci ha mandato in confusione, un po’ per paura, angoscia, insicurezza per quello che vedevamo succedere e anche un po’ per il pensiero del matrimonio.

Tutti i giorni ci guardavamo negli occhi, Giovanni ed io, e ci chiedevamo: “Che facciamo? Rimandiamo? Nel frattempo il parroco ci ha contattati, dicendoci che la chiesa era in ristrutturazione e non sarebbe stata agibile per il 4 luglio. Ce ne ha proposte altre due, che però non ci piacevano molto. Allora abbiamo pensato di mantenere la data, ma spostare la cerimonia in Comune: giro di telefonate, mail. La risposta è stata: “Noi facciamo solo un matrimonio al mese per i non residenti e a luglio abbiamo già un appuntamento prenotato”.

Cosa ci serviva ancora per rimandare il matrimonio? Niente altro!

Abbiamo chiamato il parroco, chiesto di rimandare a luglio 2021 e ci ha dato disponibilità per tutto il mese. Abbiamo chiamato la location e chiesto di posticipare al 10 luglio: data opzionata da un’altra coppia. Perchè, a pensarci bene, il 2021 aveva già tutte le prenotazioni prese prima dell’emergenza sanitaria. Non oso immaginare l’orda di cerimonie del 2021, sarà l’anno più festeggiato di tutta la storia! Scegliamo allora il 3 luglio 2021 e chiamiamo anche il catering, il fotografo, la fioraia, l’animatrice e tutti gli altri. Congiunzione astrale? Tutti disponibili! A questo punto ci viene in mente che non avevamo ancora fatto stampare le partecipazioni: che fortuna!

Niente, adesso aspettiamo il 4 luglio per vedere se ci sarà il sole oppure pioverà, perché la cerimonia sarebbe stata all’aperto e la condizione atmosferica sarebbe stata il nostro pensiero fisso fino a quel giorno. Che dire?

La salute è sempre la prima cosa e il pensiero del matrimonio ci ha anche un po’ “distratto” da questo periodo così lungo e difficile, che speriamo finisca presto. Intanto le mie amiche più care mi dicono ancora: “Addirittura una pandemia nell’anno del tuo matrimonio. Non ti sembra di aver esagerato un pochino?” Quanto le amo!

                                                                                                                                             la Futura Sposa Lucia S.

 

 

Redazione

Redazione

Torna in alto