“Divorare il cielo” è il quarto romanzo di Paolo Giordano ed è stato presentato ieri pomeriggio alla libreria “Il Ponte sulla Dora” a Torino. Pur essendo arrivata tardi alla presentazione, ho ottenuto la mia copia autografata.
Ho conosciuto Paolo Giordano, diversi anni fa, ad un incontro in libreria organizzato per un altro scrittore. Non so dire cosa mi colpì di lui, in fin dei conti stava illustrando il libro di un concorrente. Forse la sua semplicità o la sua dolcezza, insomma mi colpì l’uomo e di conseguenza andai a cercare informazioni sul suo lavoro. Incuriosita lessi “La solitudine dei numeri primi” e fui rapita.
Qualche anno dopo ho ricevuto in regalo “Il corpo umano”. Attraverso la lettura da parte mia di alcune parti del secondo romanzo di Paolo Giordano ho fatto rivivere a mio marito un pezzo ormai sepolto della sua vita: cosa vuol dire essere un militare e vivere un conflitto dall’interno.
Tornando all’ultima fatica dell’autore, non vedo l’ora di iniziare a leggere la storia di tre ragazzi che tuffandosi nudi e di nascosto in piscina sconvolgeranno l’esistenza di Teresa, la torinese che trascorre l’estate nella tenuta della nonna in Puglia. I desideri e gli impulsi tipici dell’adolescenza faranno avvicinare i personaggi che vivranno esperienze affascinanti e totalizzanti, come quelle che piacciono a me. L’amore tra uno dei ragazzi e la protagonista femminile, sicuramente, prenderà il sopravvento per snodarsi in pagine e pagine di vita che attraverseranno la giovinezza fino all’affacciarsi dell’età adulta.
Ho iniziato a leggere “Divorare dal cielo”, non riesco a fermarmi. Questo articolo finisce qui.