Questa mattina mi sono mescolata alle scolaresche presenti nella Sala Azzurra della 32esima edizione del Salone del Libro di Torino per ascoltare gli autori de “Penso Parlo Posto”.
Federico Taddia e Carlotta Cubeddu hanno presentato la loro guida ad una comunicazione non ostile – fuori e dentro la rete. Libro scritto per comprendere che, come recita il titolo dell’evento di presentazione, virtuale è reale.
La presentazione è stata vivace e attivamente partecipata da studenti di età e scuole diverse con un sicuro comune denominatore: l’uso di social network e di vari strumenti di condivisione.
Gli scambi tra i ragazzi e gli autori sono stati interrotti dalla lettura di brevi stralci di un libro fatto da tante domande e poche risposte. I protagonisti sono gli adolescenti di oggi talvolta bulli, talvolta vittime. Tutti però, devono diventare consapevoli del fatto che le parole hanno delle conseguenze – SEMPRE.
Gli adulti descritti, invece, sono ai margini. Ciò nonostante, nel libro come nella vita quotidiana, non sono sempre dei buoni esempi perdendo così il diritto di istradare, dare dritte e ancor meno di imporre regole.
Ecco dunque che, diviene necessario rinegoziare le suddette regole. Per farlo bisogna comunicare e per fare questo bisogna tornare ad allenare la capacità di ascoltare.
“Penso Parlo Posto” è un breve manuale di comunicazione consapevole e contiene il Manifesto della Comunicazione non ostile, ideato dall’Associazione Parole Ostili, rappresentata in sala da Daniela Pavone, che dal 2016 promuove questo decalogo:
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Virtuale è reale
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Si è ciò che si comunica
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Le parole danno forma al pensiero
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Prima di parlare bisogna ascoltare
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Le parole sono un ponte
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Le parole hanno conseguenze
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Condividere è una responsabilità
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Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
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Gli insulti non sono argomenti
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Anche il silenzio comunica
Ritengo che non ci sia niente di meglio che riflettere e iniziare a mettere in pratica questi principi.
“Penso Parlo Posto”, è scritto da Federico Taddia e Carlotta Cubeddu, illustrato da Gud ed è pubblicato nella collana dedicata ai bambini da “Il Castoro”, una casa editrice molto attenta ai più giovani, ai quali si rivolge, nell’ambito del Salone del Libro, con numerose iniziative e tante nuove proposte editoriali.
Vi lascio con un paragone quanto mai azzeccato fatto oggi dalla moderatrice dell’evento, Barbara Sgarzi:
“La rete è come l’ambiente. Sta a noi tenerla pulita!”.