Non amo il freddo, non amo la neve. Provo una certa inquietudine nel vedere intorno a me solo montagne innevate, ma il verde splendente di certi promontori quello si che mi piace. La montagna d’estate è da provare soprattutto per i bambini. La cosa buffa è che l’ho capito solo pochi giorni fa grazie a qualche breve e facile gita nella Val Pusteria, in Trentino Alto Adige.
Al di là del luogo montano da scegliere per qualche giorno di meritato riposo, la montagna, o meglio una bella escursione in montagna, è un bel modo di trascorrere le vacanze per sentirsi più uniti e per rafforzare l’autostima dei più piccoli.
Non essendo allenati e neppure ben equipaggiati, abbiamo scelto delle escursioni che il volantino della valle spacciava per “facile” o “adatto alle famiglie”. Così dopo l’immancabile e abbondante colazione, siamo partiti per i luoghi di ritrovo e con qualche remora, che stava lì in un posticino non troppo nascosto della mia mente, abbiamo affrontato le Dolomiti. Siamo stati a Spinga per vedere un bunker della Seconda Guerra Mondiale, nel bosco di Tures per vedere le Cascate e siamo saliti fino al Castello di Brunico.
Sempre tutti e tre insieme appassionatamente…
Il bunker a Spinga è la gita su cui mi voglio soffermare perché abbiamo sfidato le condizioni meteorologiche non favorevoli, l’altitudine e la fatica più che negli altri casi.
La nostra bambina ha faticato, ma ha anche provato un’enorme soddisfazione per avercela fatta. Ha camminato senza mai pronunciare una sola volta la frase “voglio tornare indietro, non ce la faccio”, ha ascoltato le parole della guida alpina con interesse e ha assaggiato bacche di ginepro e timo selvatico. Io e il padre l’abbiamo incoraggiata più volte dicendole che il panorama da lassù sarebbe stato bellissimo. E lei… non ha mai mollato. Ha fatto lo stesso con noi quando rimanevamo un po’ indietro.
Ha camminato piano e si è goduta quello che il luogo le ha offerto, come delle enormi lumache senza casa, dei cavalli dalla criniera lunghissima e tantissime mucche.
Una volta in cima la nostra piccola non riusciva a credere di essere arrivata lassù, ma avevamo poco tempo per sentirci soddisfatti perché il temporale incombeva e dovevamo ancora vedere l’interno del bunker costruito per difendersi dagli attacchi nemici durante il conflitto del 1939. Una volta dentro temevo che il buio e i vicoli inizialmente molto stretti la impaurissero e invece… no! Ha fatto attenzione a dove metteva i piedi, ha ammirato le stalattiti e ha visto sfrecciare un pipistrello.
Una volta usciti fuori, è voluta salire ancora un po’ per ammirare il paesaggio sottostante da una costruzione in legno messa lì apposta e ha esclamato: “Mamma, questa si che è un’avventura!”.
Cosa aspettate a rafforzare l’autostima dei vostri bambini con una bella escursione in montagna?