Body Positivity: io e il mio corpo stiamo bene insieme

È capitato a tutte, non nascondiamolo, di provare quel forte senso di inadeguatezza col proprio corpo. Sfogliamo una rivista di moda, guardiamo un profilo instagram, vediamo corpi perfetti, scolpiti, tonici, pance piatte e fondo schiena sodi. A noi invece continua a gonfiarsi la pancia, compaiono sempre più smagliature, le “maniglie dell’amore” e nessun vestito ci sta più bene come prima.

I cambiamenti del corpo (così come quelli dell’umore) sono normali. E’ davvero importante riuscire ad accettare la propria fisicità così com’ è, imparando ad esaltarla e ad amarla.

Le caratteristiche più evidenti del nostro aspetto, sono ciò che ci rende davvero uniche. Nonostante i messaggi che riceviamo in continuazione ci dicano esattamente che taglia dobbiamo portare, quanto deve essere grosso il nostro seno, o piccolo il nostro sedere, dobbiamo renderci conto che ognuna di noi è bella proprio perchè è fatta in “quel modo”.

Non dobbiamo temere che il resto del mondo ci giudichi “brutte”.

Corpi femminili nella società odierna

La società odierna, infatti, ci propone  modelli e stereotipi di fisici magrissimi, asciutti e super atletici, come se la chiave del successo femminile fosse racchiusa sempre di più nell’apparenza del nostro corpo.

L’accettazione e l’integrazione sociale, nel nostro immaginario, derivano dal possesso di un corpo conforme all’ideale di bellezza dominante.

E’ così che l’autostima inizia a plasmarsi in base all’aspetto fisico che si possiede. Da qui deriva facilmente un senso generale di fallimento e l’incapacità di accettarsi per quelle che si è.

Nascita della Body Positivity.

Proprio per contrastare quest’ondata di sfiducia collettiva e di mancata accettazione della propria persona, ha preso sempre più piede il Movimento della Body Positivity. Si tratta di una concezione che vede le sue antiche origini tra il 1850 e il 1890, periodo dei primissimi movimenti femministi.

body positivity03All’epoca si formò un movimento chiamato Victorian Dress Reform Movement il cui scopo si traduceva nell’esaltazione della figura femminile naturale (qualunque fosse), lontana dalla costrizione del corsetto.

Lo scopo fondamentale del dibattito all’interno del Dress Reform Movement era proprio quello dell’accettazione di tutti i tipi di corpi indipendentemente dalle misure del proprio girovita.

Rapportando queste teorie al ventunesimo secolo, il movimento ha avuto uno sviluppo più strettamente legato alla diffusione su internet e alle piattaforme social.

A partire dal 2012, il fenomeno è quanto mai esploso e ha preso il nome di Body Positivity. Quest’ultimo ha iniziato a sfidare gli standard irraggiungibili della bellezza femminile rappresentata dai media, senza imperfezioni, per sostituire un modello di bellezza più naturale e spontanea.

Una delle fondatrici di questa corrente di pensiero è la modella femminista Tess Holliday. Nel 2013 ha fondato il movimento EffYourBeautyStandards portando un notevole flusso di sostegno al già esistente movimento della Body Positivity. Il principale canale di diffusione dell’ideologia è la piattaforma instagram.

L’ideologia del movimento.

Il vero punto focale dell’ideologia sostenuta dalla Body Positivity in realtà, ha più che altro a che fare con l’inclusione e con il self-love.

Secondo questi concetti, infatti, tutti gli esseri umani dovrebbero avere un’immagine positiva del proprio corpo, sfidando i modelli imposti dai media e dalla società.

body positivityGli attivisti della Body Positivity ammettono che i nostri corpi vengono purtroppo giudicati sotto molti punti di vista, e le dimensioni sono solo una delle tante discriminanti. Stanno, infatti, lavorando con i movimenti per la giustizia razziale, trans, queer e per l’inclusione delle disabilità.

Si vogliono surclassare gli standard di bellezza non realistici e artefatti dettati dai media, cercando di costruire sempre maggiore fiducia in se stessi e negli altri. Le persone hanno bisogno di amarsi al massimo accettando i loro tratti fisici. Questa concezione va ben oltre il “sentirsi bene”:

Si tratta di divulgare l’idea di una maggiore diffusione del benessere fisico collegato a quello mentale, contrastando frustrazione e insoddisfazione che portano a depressione e disturbi dell’alimentazione.

Ognuno di noi è bello e può risplendere nel proprio corpo esattamente così com’è.

Quindi sì, i corpi magri, snelli e tonici continuano a restare bellissimi, ma non saranno più gli unici modelli di riferimento.

Evviva le rotondità, le cicatrici, le asimmetrie, le imperfezioni e i colori differenti della pelle.

Ognuna di queste caratteristiche rende il nostro corpo unico, e lo esalta a strumento attraverso il quale scriviamo la nostra storia e creiamo la nostra opera d’arte: noi stessi.

Foto di copertina: essence.com

Lucia Giannini

Lucia Giannini

Lucia Giannini, da sempre con la passione per la scrittura e gli eventi culturali, un binomio che mi permette di dare libero sfogo alla mia necessità comunicativa.

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