La Giornata della Depressione ricorre in tutta Europa da ormai 15 anni e cade nel mese di ottobre, durante il quale vengono organizzati convegni e incontri volti ad informare la popolazione sulle malattie depressive e dell’umore. Il 20 ottobre 2018 è per l’Italia, la data ufficiale e proprio intorno a questo giorno ruotano tutti gli eventi divulgativi organizzati lungo tutta la penisola e coordinati dall’EDA Italia Onlus. Quest’anno il tema scelto è “Depressione e pregiudizi – Luce sul male oscuro”, che a Torino verrà sviscerato il prossimo 26 ottobre 2018 a partire dalle ore 17 presso il Gruppo ABL in Corso Regio Parco n. 42.
Abbiamo chiesto al Dott. Giuseppe Tavormina, Psichiatra, Presidente de “Psychiatric Studies Centre” (Cen.Stu.Psi.), Segretario Generale de “European Depression Association (EDA)” e “EDA Italia Onlus”, nonché Senior Research Fellow of Bedforshire Centre-University of Cambridge (BCMHR-CU), di spiegarci
Perché si è resa necessaria l’individuazione di una giornata ad hoc sulla depressione?
La Giornata della Depressione nasce nel 2004 per dare informazioni corrette e complete alla popolazione sulle patologie depressive e dell’umore in genere; anche sulla scia di una “spinta progettuale” commentando uno studio prospettico della Oms (del 1997) che prevedeva che la depressione sarebbe diventata la seconda causa di malattie “disabilitanti” al lavoro entro il 2020.
Data la gravità di questo dato può indicare i campanelli d’allarme che ci devono far prestare attenzione e che ci devono spingere a chiedere un aiuto qualificato?
Bisogna prestare attenzione alla durata-intensità-interferenza nella quotidianità (per almeno 3 settimane) dei seguenti sintomi: tristezza e apatia, irritabilità, sonno disturbato e non ristoratore, disturbi della concentrazione, somatizzazioni diffuse (colite, cefalea), pensieri negativi e di morte.
Ma sono a rischio anche gli operatori sanitari, vero?
Un operatore sanitario che sta bene nella salute del proprio tono dell’umore non ha nessun rischio; differente è invece il fatto se anche lui tendesse ad avere malattie simili; questo perché – come diceva Indro Montanelli – “la depressione è una malattia democratica: può colpire tutti”.
Aggiungiamo con chiarezza che la depressione e le altre malattie dell’umore, pur essendo molto diffuse e sempre più precoci nella loro manifestazione, nonché subdole nella loro evoluzione, sono curabili. Ecco perché occorre partecipare a questi eventi, completamente gratuiti e ai quali i cittadini possono intervenire con domande e incontrare professionisti qualificati. La depressione isola e rende difficoltosi i rapporti personali, professionali, ma se ne può uscire. Partecipando a la Giornata della Depressione di Torino, che quest’anno ha ottenuto anche il Patrocinio della Circoscrizione 7, oltre a quello del Ministero della Salute, si può comprendere di più per aiutare sè stessi e gli altri.
Facciamo luce. Noi ci saremo!