Il bello può essere oggettivo o soggettivo, ma l’ imperfezione è solo soggettiva. E’ un punto di vista, un ragionamento che porta ad una conclusione: “Così non va bene!” oppure “Qualcosa stona!“.
Avete mai ascoltato il componimento di Ennio Morricone The Crisisi? Clicca qui, non dovete neanche perdere tempo a cercarlo:
Quando lo cerco, lo ascolto per una decina di minuti, a ripetizione. Cosa rende così speciale (almeno per me) questa melodia?
Una nota stonata! Questa singola nota rende la composizione quasi fastidiosa al primo ascolto, ma questa è la particolarità che la rende anche unica e meravigliosa.
Nella vita funziona allo stesso modo – sempre che non sia tutto stonato – perché a quel punto si aprirebbe un capitolo a parte.
Cosa fa l’imperfezione?
A volte l’imperfezione ci sprona per andare avanti e fare meglio. Altre volte ci riporta alla realtà e al fatto che la perfezione che inseguiamo spesso è qualcosa che non raggiungeremo mai. E’ così! E si può cambiare solo punto di vista.
Un componimento musicale, un quadro, un film, un disegno, un viso. Tutto è unico, ma differente.
Non pensate ai prodotti stampati in catena di produzione, perché non vale! La perfezione è un cerchio perfetto che si chiude, con noi dentro. Dovremmo andare in giro con dei compassi sempre a portata di mano, oppure chiamarci Giotto… e poi? Cosa renderebbe unico un momento?
Una imperfezione che segna il nostro corpo, una nota stonata che segna la nostra vita, un colore fuori posto che segna il nostro luogo del cuore.
Il canone, lo standard non esistono: per essere unici e speciali si può essere diversi e quindi, per alcuni, imperfetti.
Saper guardare e ascoltare con occhi e orecchie sempre nuovi posti, sorrisi, suoni. Dovrebbero insegnarlo già alla scuola materna!
Un’imperfezione è solitamente considerata una mancanza di attenzione: e se invece la intendessimo come maggior attenzione per un particolare che altri non hanno?
Conoscevate il brano che vi ho suggerito? Se la risposta è no, immergetevi in esso ad occhi chiusi, con tutti i sensi.
Cosa pensate? Spiacevole, c’è questa nota stonata che non si può sentire
No dai, non ci credo.
Penso invece che i pensieri si accavalleranno e riaffioreranno emozioni e ricordi. Sapete perché? Perché nonostante i canoni imposti, le apparenze, l’educazione e la compostezza, ognuno di noi ha una nota stonata dentro. Ognuno ha un momento unico e irripetibile che porta nel cuore e sa che non è perfetto.
Un frangente positivo o negativo, un rimorso o un rimpianto, un pugno nello stomaco o una carezza. E ognuno di noi sa che la perfezione non esiste.
Foto e contenuto di Lucia Stendardo