La donna che diventa mamma: regina o eroina?

Pochi mesi fa, ho avuto il piacere di conoscere una donna molto speciale: l’ostetrica Monique Diarra, collaboratrice del Comitato Collaborazione Medica (CCM) di Torino. E’ specializzata in mediazione interculturale e insegna nei corsi di formazione rivolti alla donna straniera. Durante un seminario realizzato all’Opera Munifica Istruzione (OMI) come parte del programma della Settimana Mondiale per l’Allattamento Materno 2018, Monique ha fatto un intervento durante il quale ha raccontato la sua esperienza di ostetrica al CCM.

Le differenze nell’accudimento della donna durante la gravidanza e nel post parto, tra l’Africa e l’Europa, sono tante. Scopriamole insieme con questa intervista.

Innanzitutto raccontaci: chi sei, da dove arrivi e cosa ti ha spinto a venire in Italia?

Sono una ostetrica, vengo da Niamey, in Niger, e sono qui dal 2011. Sono arrivata in Italia per amore, quindi mi sono trasferita in questo paese, che per me è casa.

Come è iniziata la tua collaborazione con il Comitato Collaborazione Medica (CCM) di Torino?

La mia collaborazione con il CCM ha iniziato nel 2012, tramite la dottoressa Margherita Busso, dall’ospedale Amedeo di Savoia (n.r.: direttrice del reparto SOS Migrazione e Salute MI.SA), dove andavo a fare volontariato. La dottoressa era in contatto con il CCM, e mi ha chiesto se potevo fare un corso di formazione alle donne straniere. Da lì ho conosciuto il CCM e non ci siamo più lasciati.

La donna che diventa mamma_1

La maternità nei paesi africani è vissuta in un modo molto particolare. Raccontaci un po’ le principali differenze tra il tuo paese e l’Italia nell’accudimento della donna incinta e nel puerperio.

Nella vita, essere incinta per una donna è una benedizione, qualunque sia il mondo di appartenenza. La cultura però, ci porta ad avere delle differenze abbastanza notevoli.

In molti paesi dell’Africa, la cultura ci insegna a coccolare la donna incinta. È una fase della vita dove la donna è ancora più preziosa, poiché rappresenta la magia di un unico corpo che contiene due vite. È magnifico!

Il massimo di queste coccole si raggiunge al momento del parto e per tutto il periodo di puerperio. Una volta che la donna ha partorito, diventa una principessa, una regina che ha tutte le altre donne a disposizione. Loro si occupano di lei, si prendono cura del neonato, non le fanno mancare nulla.

Come minimo, per due mesi è assolutamente vietato (n.r. alla donna che ha partorito): cucinare, fare il bucato, fare la spesa, uscire di casa, uscire dalla propria stanza. Bisogna che si dedichi al 100% a se stessa e a fare latte al neonato. I bagni, i massaggi, il sonno, la preparazione di cibo succulento e nutriente per la neomamma sono compiti affidati a una pluripara (n.r. donna che ha partorito almeno due volte).

Certo, si ricevono visite da amiche, zie, parenti, ma ciascuno che viene porta dei doni al neonato e anche alla mamma. I doni possono essere cibo, creme per massaggi, tisane, profumi, incensi per rilassarsi ecc. Quindi, la neomamma rimane al centro dell’attenzione. Insomma, non c’è spazio per una depressione. Una storia assolutamente femminile.

In Italia, le cose sono decisamente diverse. La solitudine della neomamma è notoria. La partoriente, invece di essere una regina, diventa una super eroina. Deve essere capace di essere una super madre, senza dimenticarsi chi era, cioè moglie, amica disponibile e lavoratrice perfetta. Le pretese per questa mamma presto la portano a perdere la sua corona e lasciano spazio a stanchezza e solitudine.

Dalla tua esperienza, cosa si potrebbe fare per migliorare l’accudimento della neomamma?

Non avendo la bacchetta magica, è difficile dare una soluzione che vada bene per tutte. Innanzitutto bisogna considerare e valorizzare le soluzioni a nostra disposizione, come il consultorio pediatrico, dove le donne che lo frequentano si trovano molto bene.

A volte la neomamma dà l’impressione di non aver bisogno di niente, di essere capace a gestire tutto, ma secondo me anche una tazza di tè per ascoltarla senza giudicarla potrebbe essere utile. Altri suggerimenti:

  • Una passeggiata per uscire di casa
  • Un pasto pronto
  • Un massaggio in regalo
  • Fare una lavatrice o piegare le interminabili tutine
  • Partecipare ai gruppi di autoaiuto tra mamme!

 

Ho scoperto e imparato tanto dalla esperienza di Monique. Quando ero incinta, non immaginavo i problemi che avrei potuto incontrare durante il post-parto e l’allattamento, perché speravo che tutto sarebbe accaduto in modo molto naturale e intuitivo. Il corso pre-parto, il consultorio familiare, amiche che hanno partorito recentemente possono essere fonti molto utili per creare una rete di sostegno: non farti cogliere impreparata.

Foto di apertura: Archivio CCM © Eyrara Niyoinungere, Burundi 2014

 

Marcia Braghiroli

Marcia Braghiroli

Marcia Braghiroli, 48 anni, giornalista. Ho conseguito la laurea in Scienze della comunicazione in Brasile. Sono anche mamma, consulente alla pari per l’allattamento e catechista. Ho sempre scritto con passione: imparare a farlo in italiano è stata la mia grande sfida, ma anche una bella soddisfazione.

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