Profumo: un mezzo per riscoprire i ricordi

Avete mai ricordato qualcuno o qualcosa per il suo profumo? Io sì! Il profumo, dal latino PER “attraverso” e FUMO “fumo”, è quasi come un elisir che risveglia la memoria. Le narici percepiscono un odore, gli occhi si chiudono, la mente parte e viaggia. Si riapre quel cassettino nella testa, quello che non si apriva da un po’. E’ quasi una magia: un miscuglio gassoso di azoto, ossigeno e altri gas che attiva tutti i sensi.

E non parlo solo di profumo chimico (quello che ci si spruzza per “lasciare traccia” e farsi ricordare). Parlo del profumo in generale, dell’odore caratteristico che ognuno ha. La reazione alle creme corpo, al bagnoschiuma, ai deodoranti rende unica l’essenza di ognuno, quasi come fosse una caratteristica personale. Niente si ricorda di più di un odore, anche se momentaneo e fuggevole. Non parlo solo di olfatto, è un po’ come “sentire” ed “ascoltare”, sono due cose completamente diverse.

 

Alla riscoperta dei profumi circostanti

Il profumo delle cose funziona allo stesso modo, come un sensore che attiva una serie di sensazioni: il profumo di una rosa, l’odore dell’erba appena tagliata, l’aroma del caffè appena fatto, il rassicurante profumo del pane appena sfornato, il sentore della pioggia mista a polvere.

L’odore dell’aria prima del temporale è davvero particolare e inconfondibile, come l’odore dell’aria “da neve” che fa pizzicare le narici.

Avevo una piccola casa in montagna con una stufa a legna e quell’odore pungente del fiammifero sfregato sulla linguetta di zolfo è nel mio cuore.

Niente si ricorda di più di un odore, anche se momentaneo e fuggevole. In un attimo si apre una nuvoletta sulla nostra testa e ci tuffiamo dentro, senza controllo, in un ricordo incancellabile.

 

Il profumo del cuore

Io sono letteralmente innamorata dei profumi. Il mio naso è come un antenna, sempre a caccia di “segnali”. Chi ha viaggiato con me sa che trascorro il mio tempo di attesa in aeroporto al reparto profumi del duty free. Li annuso e li provo tutti. La stessa cosa succede nei centri commerciali, dove mi perdo tra le fragranze di tutto: detersivi, ammorbidenti, creme, deodoranti, profumi. Quasi una malattia che però, mi dà piacere.

L’odore della biancheria stesa al sole ad asciugare? Inebriante. Sfoglio i libri e annuso quell’odore di colla che arriva dritto al naso. Adoro alcuni cibi perché prima di tutto mi piace il loro profumo, quando cucino raramente consumo un abbondante pasto. No, non per il risultato poco soddisfacente della preparazione, ma perché mi sazio con gli odori.

Da piccola annusavo tutto prima di mangiarlo e i miei genitori mi riprendevano. Evidentemente non li ho ascoltati troppo, perché mi è rimasta questa abitudine, soprattutto quando è un piatto nuovo e sono curiosa della mia prima reazione.

Anche le stagioni hanno il loro odore: ognuno diverso e inconfondibile, fatto dall’insieme di tante essenze tipiche del momento: i fiori, le creme solari, le foglie, la neve (per citare solo qualche esempio).

Ogni profumo ha una storia da raccontare e sono sempre pronta a farmi sorprendere. In una vita controllata, dove la maggior parte delle volte dobbiamo dar conto delle nostre azioni e reazioni, abbandonarsi ad un istinto primordiale penso sia solo un toccasana. Quindi cedete alla memoria dei sensi e viaggiate con i ricordi attraverso odor e profumi.

Lucia Stendardo

Lucia Stendardo

Sono un'anima creativa che vive in una realtà di numeri. Ho un abbaino sempre aperto, per vedere il cielo. Vivo ogni giorno, sopravvivo a volte, ma non mi arrendo mai. Amo la fotografia e scrivo poesie e racconti. Le parole hanno sempre avuto un valore e un peso importante per me. Nata a Torino, ho il mare nel sangue e le montagne negli occhi. Sono Lucia e sono tante parole pensate.

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