Si può fare un lungo elenco delle tradizioni di Natale, ma se non si arriva con lo spirito giusto, sarà solo un insieme di parole e basta. Come diceva Mary Ellen Chase “Il Natale, bambini, non è una data. E’ uno stato d’animo!” Ho sempre amato il Natale e soprattutto il Natale in famiglia.
Non vedevo l’ora di fare l’albero e di vederlo illuminarsi alla sera, era emozionante. Passavo il mese di dicembre a programmare ed organizzare l’intrattenimento per le feste: Vigilia, Natale e Santo Stefano, tre giorni intensi e pieni di tutto. Roba da mangiare, regali, baci, abbracci, racconti, tutto abbondante e avvolgente. E me lo godevo fino all’ultimo attimo.
Il Natale in famiglia
Una famiglia numerosa che cercava un posto dove stare tutti insieme, siamo sempre stati questo. A me piaceva quando “toccava a noi”, quando venivano tutti a casa nostra, perché a fine serata, anche quando andavano via, da noi restava la magia che si era creata. Magia mista a confusione e carta da regalo. Non penso fosse tanto d’accordo mia madre, forse era la parte che le piaceva di meno. Casa mia però, era sempre piena di gente.
Le tradizioni di Natale da noi erano diverse a seconda della compagnia, anche se c’erano comunque dei punti fermi: il 24 sera si cenava tutti insieme e poi arrivava Babbo Natale (un uomo della famiglia volenteroso, che sapesse alterare bene la voce) che distribuiva i regali a tutti. Il 25 pranzo e cena nella stessa casa, mentre il 26 era il pranzo dei sopravvissuti. Tre giorni intensi, per me bellissimi.
Tradizioni di Natale tra giochi e canti
Si giocava a tombola, al gioco dei mimi, si cantava con il karaoke. Noi bimbi recitavamo le poesie imparate a scuola. Con le mie cugine improvvisavamo coreografie da ballare, spettacoli itineranti per casa. Si giocava a “E’ arrivato un bastimento carico di….”
Eravamo davvero felici con poco, ci bastava stare insieme. Non c’erano ancora i cellulari, ci guardavamo negli occhi.
Con i miei nonni le tradizioni di Natale erano fisse: si leggevano le letterine di Natale e si recitavano poesie inventate sul momento. C’era quell’abitudine che era anche sicurezza. Ci si abbracciava tanto, l’amore era nell’aria, se ne sentiva quasi il profumo.
Quando stavamo a casa di mia zia, la sera della vigilia i bimbi facevano una sorta di processione portando Gesù Bambino in braccio fino alla grotta, per poi adagiarlo nella culla (nel presepe sul tavolo). Musica di sottofondo, canti natalizi e luci basse creavano l’atmosfera giusta, era emozionante. Il regista era mio zio e quasi si divertiva più dei bimbi. E’ andato via troppo presto e il Natale senza lui ha cambiato aspetto.
Con i miei cugini si giocava al Mercante in Fiera o si faceva la staffetta con un racconto, che si costruiva con il pezzo aggiunto da ognuno. C’era chi scriveva tutto e alla fine venivano fuori storie assurde, ma divertenti. Era bellissimo, perché le avevamo scritte tutti insieme. Si giocava al gioco dei verbi “BI…ARE” e si mimava un verbo, oppure il titolo di un film. Ricordo un Natale passato a fare un puzzle, eravamo rimasti tutta la notte seduti al tavolo per finirlo!
E poi arrivava il momento dell’apertura dei regali: l’ansia dell’attesa, la curiosità, lo stupore, la felicità. Babbo Natale era sempre un po’ impacciato, ma i più piccoli restavano a bocca aperta quando arrivava! Ci sentivamo parte di qualcosa di bello e rassicurante, una sensazione che ho capito solo quando sono cresciuta.
Mi bastava stare tutti insieme
Non ho mai desiderato niente, neanche quando ero più piccola. Mi bastava stare tutti insieme, non volevo che la giornata finisse, mi ricordo che mia cugina piangeva sempre quando dovevamo salutarci. Nessuno era geloso dei propri giochi, anzi li usavamo subito e condividevamo la gioia di averli ricevuti come regalo.
Non tutti però, amano le tradizioni di Natale e alcuni patiscono questi giorni di festa. Alcuni hanno la sensazione di essere costretti a celebrare ed essere felici. Il Natale in famiglia può essere difficile, complicato e non desiderato e i motivi possono essere diversi.
Io anche quest’anno, sono già nel mood natalizio e non voglio farmi rovinare la magia da pensieri negativi, nonostante tutto. Per fortuna nella mia famiglia non abbiamo mai dovuto “costringere” nessuno a sorridere o a divertirsi.
Con gli anni il Natale è diventato sempre un po’ più nostalgico, con un po’ di magone, quelle serate passate tutti insieme e le tradizioni di Natale mi mancano. Mi mancano le persone che non ci sono più e mancano le case grandi da poterci accogliere, tutti insieme. Quella spensieratezza e quell’ingenuità della sorpresa, quella voglia di giocare e basta.
Era tutto più semplice. Quale sarebbe il regalo di Natale perfetto, che vorrei adesso? Un abbraccio e un bacio. Vorrei poter rivivere le tradizioni di Natale e accorciare di nuovo le distanze con le persone che amo.
Intanto mi preparo e ripasso le canzoni. Non permettiamo a niente e nessuno di toglierci la magia del Natale! Cliccate qui!