Riorganizzare la casa per lo smart working. Voi come la vivete ora?

Dopo più di un anno di lockdown, zone colorate e lavoro da casa abbiamo dovuto riorganizzare la casa per lo smart working. Ormai abbiamo cambiato modo di vivere la nostra casa, trasformandola in angoli a tema e vivendo il balcone come mai abbiamo fatto.

Forse solo la cucina ha conservato l’uso originale, anche se spesso si è trasformata in pizzeria e/o panetteria, a forza di impastare e sfornare pizze e pane.

Per chi ha una sala o un soggiorno, l’angolo ufficio è stato creato proprio lì.

Il tavolo da pranzo ha smesso di avere la sua funzione ed è diventato una scrivania. Tanto basta quello piccolo in cucina, perché non abbiamo ospiti da un bel pezzo e chissà ancora per quanto. Notebook, stampante, quaderni, pinzatrice, portapenne, una mela per merenda (il frigo è dietro l’angolo, ma ormai siamo abituati così) e il cellulare.

Firmare documenti che attestino l’adeguatezza dell’ambiente di lavoro a casa? Non sarà mai come essere in ufficio. La sedia è arrangiata, lo spazio sul tavolo è improvvisato, la concentrazione non è al massimo.

riorganizzare la casa per lo smart working

Riorganizzare la casa per lo smart working vuol dire abituarsi ai nuovi spazi

Qualche amico mi ha anche confidato che gli è capitato spesso di doversi chiudere in bagno per parlare tranquillamente al telefono. Chi ha figli (che sono a casa per le scuole chiuse) deve fare i conti con la privacy limitata, se non annullata.

E’ una situazione precaria, temporanea, o almeno avevamo cominciato con questa idea. Poi ad un certo punto ci è tutto sfuggito di mano. Abbiamo creato improbabili quinte per fare le videochiamate di lavoro coprendo l’armadio con teli bianchi o mascherando il letto con un paravento che ci ha prestato l’amica vintage.

Dopo un anno, la casa è diventata il nostro mondo e il nostro scenario principale. Quasi ci siamo abituate a parlare con l’amministratore delegato della nostra azienda cliente più importante o semplicemente con il nostro capo, sedute in camera da letto, con una bella giacca elegante e un pantalone della tuta.

Ecco, non so se l’abitudine ci aiuta oppure è proprio quella che sta minando il nostro equilibrio.

Riorganizzare la nostra vita?

Riorganizzare la casa per lo smart working oppure riorganizzare la nostra vita? Perché ormai è di quello che si tratta.

L’abitudine crea dipendenza e probabilmente ci ritroveremo disorientati quando potremo finalmente uscire senza limiti e controlli per tornare ad una vita “normale”.

E magari ci mancherà la vita tranquilla tra le nostre mura domestiche e quella sedentarietà tanto odiata e additata come forzata. Ci mancherà almeno in inverno, quando uscire di casa presto per andare al lavoro ci peserà un po’ di più e sogneremo le pause sul balcone, pensando a come riorganizzare la casa per lo smart working.

Lucia Stendardo

Lucia Stendardo

Sono un'anima creativa che vive in una realtà di numeri. Ho un abbaino sempre aperto, per vedere il cielo. Vivo ogni giorno, sopravvivo a volte, ma non mi arrendo mai. Amo la fotografia e scrivo poesie e racconti. Le parole hanno sempre avuto un valore e un peso importante per me. Nata a Torino, ho il mare nel sangue e le montagne negli occhi. Sono Lucia e sono tante parole pensate.

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